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Alla vostra salute!
(Igor Vazzaz)
Sgocciano notti allumate in bicchieri
pensieri strappati a fatica al tempo che fu
tacciano quieti i motori agli amori
audaci di vento di luna ça veut-
Vecchia città avvinata di fari
ignari i tuoi muri di argilla non piangono mai
con le tue legioni di gatti, di matti e poeti
pareti di facce, zimbelli ed eroi
canto del tempo soltanto l’incanto
e pertanto rinuncio al diluvio
io ti lascio così
Tu, la tua aria malsana
allontana il ricordo delle ore buttate
inseguite da altre memorie sfiorite
di grida e bestemmie tra santi e preghiera
strade di terra e di sputa
di calci e di fuga, di laide puttane
di notti e paura, di puzza di vino
polvere e anime in odor di galera
Cullami tra le tue cosce
sudate di storie taciute
e voi danzate e bevete che il conto all’inferno c’è chi pagherà
...alla mia salute!
Sfrecciano lividi, impavidi bolidi
carichi a mandrie e cadaveri per dove chissà?
lasciano sordi stridori di asfalti
spellati e silenzi ormai sporchi di velocità
sbornia di vite trascorse e le corse
a occhi bassi pestandoci i passi annusando caffè
tracce di linee ideali tra case e cimase
(che tu non capivi) smarrite con me
grido il mio tempo perduto ed irrido
beato le grame illusioni della tua nuova età
Sbatti mia vecchia sgualdrina
i ricordi in cantina di infanzie e speranze
gli atroci delitti di sogni e i relitti
prima che la sardana princìpi a danzare
ama, ammira e(t) adora
la tua vita futura di amori virtuali
rumori e silenzi, danze post-
finché qualcos’ altro ti innamorerà
Cullami tra le tue poppe
grasse di carne e paure
riempi il baule di canti, di lotta, di vino da bere con noi
... alla nostra salute!
Diavoli rossi, immagini e tenebreangeli di marzapane, serpenti e virtù
sanguina ucciso il mio fiasco se casco
qualcuno mi afferri e poi brindo a questa tribù…
Un calcio nel culo che inchioda la moda
la loda sia solo di bacco
mi aggrappo alla coda se casco col culo pesante
ma tante ne canto
...alla vostra salute
...alla nostra salute
...alla mia salute