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La morte apparente
(Igor Vazzaz)
Non date l'allarme, non date l'allarme
e che non rintocchino a morto campane
ma con decisione, gesti secchi e precisi
stringetemi forte i polsi e le mani
strappate le unghia, schiacciate le dita
ché questa commedia non è ancor finita…
L'ha detto il dottore al mio caro parente
potrebbe trattarsi di morte apparente
Non è per paura, non è per barare
non è per sfuggire alla legge di stato
per cui il mio fegato aprendo le bare
da qualcun altro è già prenotato
so che per ognuno arriva il momento
ma non è per me questo, me lo sento…
Non voglio marcire per errore indegno,
di morte apparente in due metri di legno
Ficcatemi questo spillone alla coscia
sinché il sugo rosso inzuppa il lenzuolo
e insieme ai parenti fuggite l'angoscia
ché un uomo che muore, muore sempre da solo
E non risparmiate, congiunti ed eredi,
con piume e fiammiferi le dita dei piedi
Apritemi il petto mungetemi il cuore
se il corpo disfatto ancora ha dolore
spaccatemi il petto, mordetemi il cuore
prendete e mangiate(ne)
mungetemi ancora
E quando sfiniti, disfatti, distrutti,
spossati e avviliti, il corpo non muove
e i modi li avete tentati tutti
non resta che accingersi alle ultime prove
le mani mettete in grembo a Cesira
e fate ondeggiare le tette di Elvira
e sulla mia bocca la bocca di Enrica
e le labbra di Eva qui per le mie dita
Che entrambe le mani che apprezzino bene
il morso alle curve della bella Gioconda
e che le sensibili labbra di Irene
si posino come gabbiani sull'onda
In questo frusciare di bocche e di seni,
di labbra spremute, di spinte di reni…
È questo il modo più conveniente
per fare la pelle alla morte apparente
Ma se vi accorgete che nulla si muove
che il cuore non batte e la mano fa niente
anche con l'ultima di queste prove
benché giudicata la meno decente
non sarà finta né scherzo né farsa
né recita bolsa da vecchia comparsa
ma senza inchinarsi di fronte a un altare
la fossa sia fonda potete interrare
ma senza inchinarsi ad un prete o a un altare
la fossa sia fonda: potete interrare